SAN TOMMASO D’AQUINO : SACERDOZIO E TEOLOGIA

 

Benedetto XVI ha introdotto l’udienza di mercoledì 13 gennaio 2010, dedicata agli Ordini Mendicanti, con queste parole : “nella storia del cristianesimo possiamo vedere che sono i santi, guidati dalla luce di Dio, gli autentici riformatori della vita della Chiesa e della società. Maestri con la parola e testimoni con l’esempio, essi sanno promuovere un rinnovamento ecclesiale stabile e profondo, perché essi stessi sono profondamente rinnovati, sono in contatto con la vera novità : la presenza di Dio nel mondo.”

L’ evangelizzazione genera in ogni secolo un’intuizione nuova della Parola e in armonia con questa intuizione nascono nuove istituzioni e nuove ”scuole” di pensiero, nuovi modi di ragionare e di esprimere la religione e i fondamenti teologici.

San Tommaso d’Aquino è un modello insigne e luminoso di Maestro che con l’esempio e gli scritti ha rinnovato e segnato profondamente la vita della Chiesa.

Non si deve pensare che il sapiente ordinamento della sua Summa Teologica e il lavoro della ragione che costruisce pietra su pietra questo immenso edificio siano stati per l’Aquinate il frutto di una mera attività intellettuale, per quanto profonda e possente; è la vita interiore di San Tommaso che si esprime perfettamente nella sua dottrina, la sua spiritualità e religiosità, il modo stesso in cui il Santo pregava e pensava.

In altre parole è la vocazione sacerdotale ed evangelica di frate Tommaso all’origine della sua teologia.

Il Santo domenicano, grande figura di predicatore e  vero maestro della vita sacerdotale, è un innamorato apostolo dell’Eucaristia ed è proprio in riferimento al Sacrificio dell’altare che vive il suo sacerdozio e ci offre la sua preziosa dottrina sul ministero del sacerdote.

Per Tommaso d'Aquino l'ordinazione è una “consacrazione interiore” che “deputa un cristiano a qualcosa di sacro”, ossia a “tutto ciò che riguarda il culto divino”, perché il sacramento dell'Ordine “prepara alla consacrazione eucaristica”. Mediante questo sacramento gli uomini sono abilitati a conferire gli altri sacramenti. Il sacerdote agisce nel nome e nella persona di Cristo Capo (in persona Christi capitis), per il bene delle anime. "Solo Cristo è il vero sacerdote, gli altri sono i suoi ministri”.Il sacerdote è l’amministratore dei misteri, quindi interprete o mistagogo del mistero divino-umano, che è la luce della verità venuta nel mondo, ed è perciò responsabile dell’introduzione dei fedeli al mistero.

Uno degli episodi che si tramandano sulla vita dell’Aquinate e che molto lo avvicina al Curato d’Ars nella passione per Cristo e l’Eucaristia, racconta che quando non riusciva ad afferrare un concetto, o a chiarire qualche punto difficile della dottrina, lasciava tutto, scendeva in cappella, apriva il tabernacolo, vi infilava dentro la testa e restava così fino a quando non riceveva luce.

Sempre Benedetto XVI, nell’udienza generale del 1° luglio, ha detto : “Cari fratelli e sorelle, a fronte di tante incertezze e stanchezze anche nell’esercizio del ministero sacerdotale, è urgente il recupero di un giudizio chiaro ed inequivocabile sul primato assoluto della grazia divina, ricordando quanto scrive san Tommaso d’Aquino: Il più piccolo dono della grazia supera il bene naturale di tutto l’universo”.