Due giorni di Rosario Pellegrino per il Giubileo

In occasione degli ottocento anni dell’Ordine, si è deciso di fare una catena di preghiera fra tutti i monasteri di domenicane e ad ogni monastero sono stati assegnati dei giorni in cui approfondire  e vivere in maniera più intensa la preghiera del rosario. Per l’occasione abbiamo invitato padre Calaon. La domenica, dopo i vespri, il padre ha tenuto una conversazione sul rosario, intitolando l’incontro: Piccola Liturgia. Il Lunedì invece ha recitato, abbinando meditazione e preghiera, i misteri gaudiosi.
 
Ecco cosa ha detto domenica: San Paolo ci dice di pregare sempre. In risposta a questo, nei monasteri si scandivano le ore con la preghiera  e a ogni ora c’era una preghiera caratterizzata dai salmi. Questa preghiera chiedeva una certa cultura e venivano abitualmente accolte monache analfabete. Per supplire a questo si accompagnavano i salmi con l’Ave Maria, facendo nascere così il “salterio di Maria”. San Domenico, ispirato dalla Vergine Maria, ha predicato il vangelo con il “salterio di Maria”.
 
La corona indica lo strumento che teneva tante decine per tenere il conto. Il rosario non è soltanto recita di preghiere, ma è anche una meditazione. Il mistero di Maria è un mistero di gioia e gioire con Maria porta a riunire cinque misteri, che corrispondono a cinque grandi feste mariane. Poi successivamente ci sono gli altri misteri che riportano a grandi feste liturgiche. I misteri dolorosi nascono dalla devozione dei misteri di Gesù.
 
Al centro del rosario c’è sempre Gesù.
 
Nel famoso quadro della Madonna del Rosario, noi vediamo che san Domenico ha preso il Verbo attraverso Maria. San Domenico non ha inventato il rosario, ma ne è il maggiore divulgatore. Il rosario unisce la preghiera e ma meditazione e questo perché è legato al contemplate alis tradere. Questo legame mette in evidenza una caratteristica propria. Tiene tutto insieme e un mistero porta inevitabilmente a un altro, perché tutto è collegato. Per recitare il rosario ci vuole la calma e questa calma è la calma di Maria.

 

Il Giubileo nel nostro Monastero

Arrivati quasi a metà dell’anno giubilare dell’Ordine domenicano, eccoci qua a fare una piccola sosta per rivedere un po’ il cammino fatto fin d’ora e ripartire con una marcia in più verso i mesi che ci aspettano.

Che abbiamo combinato in questi primi mesi del nostro giubileo? Tanto?poco? non sta noi a valutare, anche perché non cerchiamo l’efficientismo e non vogliamo affogarci nel fare, ma cercare l’essenziale delle cose, trovare ciò che importa veramente e da lì continuare!

Ricordiamo la novena dell’Immacolata. Come sempre il nostro parroco è molto attento alla nostra vita comunitaria e sapendo che era l’anno giubilare del nostro ordine ci ha chiesto di invitare un frate per la novena dell’Immacolata che si tiene tradizionalmente in parrocchia. Ogni sera, dopo la S. Messa, una piccola conferenza sugli attributi che vengono dati alla madonna. Abbiamo colto l’occasione per invitare padre Daniele Drago, Maestro degli studenti, che per un  imprevisto (provvidenziale) non è potuto venire e ha mandato i frati studenti al suo posto. Ogni sera c’era un relatore diverso e i parrocchiani hanno molto apprezzato la loro testimonianza e noi siamo state felici di vedere questi giovani  futuri padri domenicani entusiasti della loro vocazione e felici di vivere questa esperienza.

Per Natale e Capodanno è stato con noi il padre domenicano pakistano Naveed Aref, mentre tra San Tommaso e la Presentazione di Gesù al Tempio, la Candelora, abbiamo avuto un’amico ormai di “vecchia data” padre Andreè Boccato, domenicano brasiliano. Ha presentato molto bene la figura di San Tommaso e abbiamo trascorso qualche giorno in buona compagnia.

Durante la Quaresima per dare un tocco domenicano al nostro cammino quaresimale alla Messa prefestiva del sabato sera abbiamo invitato P. Davide Pedone del convento patriarcale di Bologna.

Nel penultimo venerdì di quaresima, suor Raffaella, suor Silvia, accompagnate dalla Priora sono intervenute al quaresimale che si tiene in parrocchia per dare una testimonianza sulla loro vita di preghiera, provando a spiegare perché la preghiera è un grande atto di misericordia.

Domenica 17 aprile abbiamo avuto la piacevole sorpresa di padre Lorenzo Piretto, Vescovo di Smirne e amico del monastero. Anche qui il nostro parroco si è dimostrato interessato alla sua presenza e gli ha chiesto di celebrare in parrocchia e di tenere una conversazione nel pomeriggio per parlare della missione in Turchia e della sua diocesi. Il suo intervento ha suscitato un vivo interesse nei partecipanti. È venuto anche il nostro Vescovo, mons Tommaso Ghirelli, che è stato felice di conoscere Mons. Piretto e l'ha presentato lui stesso ai parrocchiani. Noi monache abbiamo avuto il piacere di avere a pranzo con noi il nostro confratello frà Lorenzo Piretto e poter passare qualche ora piacevole in sua compagnia.

 

 

                                                                     

 

Il tutto continua vivendo la nostra vita quotidiana di ogni giorno!

1216-2016 800 anni dell’Ordine domenicano

Nell’intenso calendario che la Chiesa ci propone per il 2016 noi Domenicani e Domenicane aggiungiamo un Giubileo in più, festeggeremo infatti le 800 candeline.  

"Mandati a predicare il Vangelo" è il tema del Giubileo che l’Ordine dei Frati Predicatori celebrerà tra il 7 novembre 2015, festa di tutti i Santi Domenicani e il 21 gennaio 2017, data della Bolla promulgata da Papa Onorio III a conferma dell’Ordine.

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